@Horbiter, penso che Seiko, già da qualche anno, stia attingendo, giustamente e finalmente, da quella grande miniera di icone che è la sua Heritage, sia dal punto di vista del design che dei primati tecnici.
Ormai tutte le grandi Maison riproducono i loro modelli passati più celebri, più o meno rivisitati in chiave moderna, senza dubbio aggiornati dal punto di vista tecnico.
Seiko adotta spesso la logica del “doppio binario”, per ogni sua riedizione propone una “Re-creation” più o meno fedele e una “Modern Re-interpretation”, lo abbiamo visto spesso sui Diver.
Con il Seiko Laurel Alpinist ha adottato lo stesso approccio, abbiamo una edizione moderna dell Alpinist e una versione “Fedele”, metto le virgolette perché nonostante sia un bellissimo pezzo salta subito all’occhio una stonatura ad ore 4:30…ovvero quella noiosissima data che ormai invade gran parte dei quadranti Seiko…se la riedizione vuole essere fedele, lo dovrebbe essere fino in fondo…quindi dico che avrei preferito fosse senza data, come lo dico per la riedizione del 44KS e come lo dico per i nuovi SLA che rievocano il 6105 (SLA149/151).
A suo favore dico che le misure sono rimaste contenute (36,6mm) e la proposta del cinturino bound è eccezionale (così come il Laurel del 1959)…magari il prezzo (+3k€) un po’ meno…