Era arrivato il momento. Con la caduta del muro di Berlino nel 1989, Glashütte, come culla dell’orologeria tradizionale tedesca, si era nuovamente avvicinata al mondo occidentale.
Glashütte, un nome che da sempre faceva emozionare tanti amanti dell’orologeria in tutto il mondo, era riapparsa e non giaceva più dietro la cortina di ferro.
Era arrivato il momento giusto anche per Roland Schwertner. Il giovane imprenditore di Düsseldorf, non soltanto amante dell’orologeria ma anche dell’avventura, voleva far parte del “risveglio” dopo la riunificazione dei due stati tedeschi.
Sia in Svizzera che a Glashütte, come del resto in tutto il mondo, gli anni 80 furono un periodo di crisi per l’orologeria meccanica. Gli orologi al quarzo avevano conquistato il mercato.
L’intenzione di Roland Schwertner era di salvare l’arte meccanica, l’artigianato tradizionale, che a Glashütte esisteva ancora ed era sopravvissuto alle guerre e alla Repubblica Democratica Tedesca.
Oggi NOMOS Glashütte è il maggiore produttore di segnatempo meccanici di tutta la Germania, con più di 300 dipendenti.
Con incredibile dedizione e una cura maniacale per i dettagli, gli orologiai NOMOS producono e rifiniscono orologi e calibri della massima qualità, gran parte di questi presso la riconvertita ed iconica ex stazione ferroviaria di Glashütte.
Ovviamente Glashütte è il cuore di NOMOS Glashütte.